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Il dono e i legami interpersonali a esso connessi sono spesso indicati in termini positivi come gli elementi fondanti la società e in particolare la polis quale archetipo di comunità di cittadini che si autogovernano. Tuttavia si osserva che, quando la società percorre vie di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e alla distribuzione dei diritti e dei beni comuni, proprio il dono, materiale o immateriale, è percepito come occasione di ingiustizia (in termini distributivi ed economici) e di illecito (in termini morali e legali): il dono è così sentito come strumento di pratiche corruttive nel giudizio di una cultura giuridica e istituzionale che cerca di controllare o modificare aspetti sostanziali della cultura del dono, ritenendo pericolosa la possibilità che, attraverso il dono stesso, si alimentino gruppi sociali, aventi interessi concorrenti rispetto a quelli dell'intera comunità o delle istituzioni pubbliche. È obiettivo specifico delle ricerche raccolte in questo volume lo studio della formazione di rapporti amicali o, nei fatti, di vere e proprie prestazioni contrattuali imposte dalle obbligazioni derivanti dallo scambio di un dono, di un favore.